mercoledì 21 dicembre 2011

la fatina e la neve


Sopra un fungo tutto rosso,
che di neve aveva il manto,
singhiozzava a più non posso,
inzuppata dal suo pianto,
una minuscola fatina,
azzurra come il cielo,
coperta da un fragile velo,
fatto di ghiaccio e di brina.

Stava lì poco distante,
seduto sopra un grande masso,
un buffo gigante,
basso,brutto e molto grasso.
-         Come mai ti lamenti?
disse alla sventurata.
-         Ti hanno forse bastonata?
Ti hann rubato tutti i denti?

-         Sono la fata piagnucolosa,
Rispose con un fil di voce.
-         piango di mio, per ogni cosa!
Ma la mia vera croce
è purtroppo questo inverno,
che mi gela ogni luccicone,
così cieca per la disperazione,
son condannata al pianto eterno.

Fu un attimo e il grasso gigante,
che rideva tutto il tempo,
trovò la soluzione brillante
per il noioso contrattempo.
-         Stamattina, guarda caso,
non ho fatto colazione
mangio il freddo in un boccone,
così caldo avrai il naso!

Fu così che divorò tutta la neve fiocco a fiocco.
Lesto fiorì il pesco e fece i frutti  l’albicocco.
Un leggero tepore rese ogni cosa paradiso
e persino la fatina fece al mondo un gran sorriso.