venerdì 17 dicembre 2010

Il cespuglio chiccherone


Verde e gonfio come un pallone
il cespuglio brontolone
tutto il giorno sentenziava
su chiunque incontrava:
«Guarda un po’ c’è lì il tasso,
tutto nero e sempre a spasso.
Fa bagordi con la lepre,
importunando le cinciallegre.
E che dire poi del gufo,
di dormir non è mai stufo.
Dite forse che deliro,
avanzando il sospetto,
che suo padre era un ghiro
e sua madre uno scendiletto?»
Ma l’udì il Padreterno
dileggiare il suo creato
e fece scendere l’inverno
per punire lo screanzato.
Gli sparirono le foglie,
a terra caddero le more
«Finchè la neve non si scioglie,
perderai il tuo bel colore»
disse al malcapitato
l’Onnipotente assai adirato.
E fu così che la sua bile,
si placò solo ad Aprile!

sabato 11 dicembre 2010

Pongo e il boia


Tra pozioni e alambicchi,
nel sultanato dei tre sceicchi,
stava Pongo, grande mago,
figlio di Zoltan il Drago.
Un mattino di fine estate,
dopo un ‘esecuzione e venti frustate,
per sconfiggere la noia,
andò a trovarlo il boia.
Palesando le sue proteste:
«Basta far volare teste!»,
disse il freddo aguzzino,
«Oggi fare l’assassino
costa ormai un capitale
tra arrotino e speziale.
Sai quanti schiavi malmeno
per comprar un po’ di veleno?»
«Ho io pronta la soluzione!»,
disse il mago birbaccione,
«Qui mio caro si desume
che a te serve questo volume:
Della tua vita racchiude la storia.
Leggigliela: moriranno tutti di noia!»

giovedì 9 dicembre 2010

Il volo di Valdo


In una grande fattoria,
stava Willy con la zia
a tracciar solchi nell’orto ,
per farne un bell’aeroporto.
Al bambino avevan detto,
come fosse quasi un verdetto:
«Finirà ogni malanno,
quando gli asini voleranno».
Chiese in dono al campanaro,
Valdo, il vecchio somaro.
Smontò dal suo trattore
due candele e un carburatore.
Prese le pale di un mulino
e di benzina un bidoncino.
Assemblò poi tutto quanto
ed ottenne per incanto
uno scecco a reazione,
gran prodigio di aviazione
Così un giorno assai caldo
sparì in cielo Willy con Valdo.

mercoledì 8 dicembre 2010

Il banchetto delle fate


Nel paese delle fate
era il dì delle abbuffate.
Elfi, gnomi e folletti
preparavano banchetti:
torte fatte di rugiada,
per l’unicorno tanta biada,
pan di rospi per l’orco
e per i trolls carne di porco.
Li guardava un po’ distante,
zitto e attento, il gigante,
che, attendendo il raduno,
da tre giorni era digiuno.
Si sedette sopra un monte,
le posate avea già pronte,
e, giunta l’ora della sua razione,
mangiò tutti in un boccone

martedì 7 dicembre 2010

Il Re Mandarino

Sotto un ramo di pompelmo,

scettro in mano e in testa l’elmo,

comandava il Mandarino,

tiranno aspro e luciferino.

Al suo fianco, saggio e dotto,

stava il buon vecchio Chinotto.

La regina Clementina,

sua compagna libertina,

da tempo aveva sottomano

una tresca col Brasiliano.

Un bel dì il sovrano

mise a punto un bel piano:

«Da oggi il regno entra in guerra

contro ciò che è sotto terra!»

Ricorrendo al suo acume,

convocò ogni agrume

e ,dando fiato alle laringi:

«Spremete tutti le meningi!»,

ordinò tosto il mammalucco,

così il popolo divenne succo

e, come pioggia sopra un lenzuolo,

sparì il regno nel sottosuolo.

lunedì 6 dicembre 2010

il Papero blu


C'era un volta un papero blu

col becco sempre all'insù.
Guardava di giorno il cielo,

finché scese la notte ed il gelo,

oscurando ogni cosa di nero intenso,

senza neanche chiedergli il consenso.

Indispettito il papero blu

prese due piume e nulla più.

Le posò sugli occhi come un velo

e finalmente riebbe il suo cielo.